T’ hai preso una bella cantonata!

Quasi come “antenati” del nome dato alle strade a Firenze, prima del 1300, nacquero i “Canti”, cioè gli angoli tra due edifici vicini.

Spesso furono le grandi famiglie a dare il nome al Canto nei pressi del quale avevano loggia, torre o palazzo. Altre volte il nome ebbe origine da consuetudini o avvenimenti degni di ricordo e, come tali, indicati di raffigurare una caratteristica a quel luogo.

“Canti” come quello dei Cerchi, rammentano il prestigio e la potenza politica di una famiglia; altri, come il Canto del Saggio o quello del Proconsolo, stanno a raccontare la storia amministrativa della città; il Canto dei Preti e quello alla Badessa  rievocano l’ambiente religioso. Legati al commercio e ai mercati sono per esempio il Canto alla Paglia o il Canto de’ Fiascai; il Canto alle Mosche nome di origine incerta, forse da un’insegna araldica con delle api, o dal nome di un’antica osteria. Un’idea del carattere irritabile proprio dei fiorentini viene invece dal Canto alla Briga, anche se poi pronto a un accordo e  stringersi la mano sul Canto alla Pace.

Il “Canto”, l’angolo fra due strade i fiorentini le chiamano “Cantonata” e i conducenti dei carri, girando tra le strette vie di Firenze, spesso sbattevano con le ruote del carro sullo spigolo di un palazzo all’angolo tra due strade: “prendevano una cantonata”, nel vero senso del termine.

Questo modo di dire è rimasto nei modi di dire fiorentini – e non solo – nel senso di “commettere un errore”, proprio come quegli uomini che, mal valutando le distanze, sbattevano il carro contro il muro.

Un esempio ancora esistente e ben visibile di queste “cantonate” a Firenze è Via del Canto Rivolto, tra Via delle Brache e Piazza Peruzzi.

Chiamarlo “Via” è un’esagerazione… si tratta in realtà di un vicolo, che correva sul retro dei palazzi su Via de’ Neri, Via dei Rustici e Piazza Peruzzi, una vera e propria servitù per questi palazzi, interessato dal passaggio di carrozze e di carretti che consegnavano merci a domicilio.

Il rischio che si correva era quello di restare incastrati per lo stretto angolo di curva a metà della strada, un vero e proprio angolo a 90 gradi.

Per avvisare i conducenti dei carri del pericolo, venne inventata la prima segnaletica stradale: sulla cantonata venne scolpita in caratteri gotici la dicitura “Cāto Rivolto“, cioè “angolo che gira stretto“.

Ma non tutti notavano quella scritta: se guardiamo lo spigolo del palazzo in basso, si possono notare ancora i segni che le ruote dei carri hanno lasciato sulle pietre dell’angolo.

Forse i fiorentini possono vantarsi di aver inventato i segnali stradali!