Il Duomo di Firenze: arte, modi di dire, curiosità

Sono passati 728 anni dalla fondazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore, ente incaricato della costruzione della nuova “Ecclesia Maior”, il nuovo Duomo di Firenze intitolato alla Madonna.

Gli artisti che hanno lavorato alla costruzione e decorazione del Duomo di Firenze sono stati tra i più grandi della storia, basterebbe citare Brunelleschi, Ghiberti, Donatello, Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Pollaiolo, Verrocchio, Michelangelo, Jacopo Sansovino, Vasari. Ma anche Leonardo da Vinci, che nella bottega del Verrocchio ebbe l’opportunità di studiare le macchine inventate da Brunelleschi per sollevare la Cupola: leve, ingranaggi, pesi e contrappesi. Ed era nella bottega del Verrocchio quando il suo maestro utilizzò quelle macchine per allestire l’enorme Palla d’oro della Cupola del Duomo (1472).

Acqua alle corde e vino agli uomini!

Fu proprio durante la costruzione della cupola (una delle più grandi mai realizzate in muratura) che gli operai, aiutati da buoi, asini e cavalli, tirando enormi canapi e robuste corde, sollevavano carichi pesanti.

In un momento di stallo e di grande fatica qualcuno, per incitare e aiutare chi tirava le corde, gridò: “Acqua alle corde! “, perché bagnarle significava farle ritirare e quindi aiutare nello sforzo. E un’altra voce dal popolino che assisteva urlò: “ E vino agli uomini! ” e non era solo una battuta, ma un pungolo ad aiutare gli uomini che lavoravano.

A UFO, sigilli veri e falsi

In Toscana l’espressione è nata come acronimo di Ad Usum Florentinae Operae: i materiali acquistati dall’Opera per la costruzione di Santa Maria del Fiore venivano marchiati così per godere di un regime fiscale agevolato. Ma i “furbetti” del medioevo cominciarono a mettere un finto marchio “UFO” sui loro carri per evitare di pagare le tasse entrando in città.

E così, “A UFO” è diventato sinonimo di non pagare qualcosa che invece andrebbe pagato e si ritrova, nel significato più generico di sprecare tempo o denaro, sia nel Pinocchio di Collodi sia nei Promessi Sposi di Manzoni.

Lungo come l’Opera del Duomo

Molti sono i detti nati negli anni della sua costruzione intorno alla Cattedrale, uno di quelli ancor oggi usato è il modo di dire “lungo come l’Opera del Duomo”, per segnalare un lavoro che dura da troppo tempo e di cui ancora non si vede la fine. In effetti la costruzione della Cattedrale durò più di due secoli, dal 1296 – all’inizio del 1500!