Firenze fa da scenografia al film

Lo scrittore francese Marie-Henri Beyle Stendhal, durante il suo viaggio in Italia, ebbe a Firenze un senso di smarrimento e vertigine così descritti:

“Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti e i sentimenti appassionati.

Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere”.

Dunque, dove se non a Firenze Dario Argento poteva girare un film come “la Sindrome di Stendhal”… ? Anche nel film, rifacendosi a quell’emozione, l’agente di polizia (interpretata da Asia Argento), sviene proprio davanti ai capolavori della Galleria degli Uffizi.

Migliaia di turisti, ogni giorno scoprono l’incanto degli scorci di Firenze, delle vie e delle piazze camminando tra monumenti e palazzi storici, attraversando i ponti, visitando i musei. Ecco perché tanti registi hanno scelto Firenze come set per i propri film. Alcuni titoli?

Ritratto di Signora, regista Jane Campion, con John Malkovich e Nicole Kidman.

Camera con vista, capolavoro di James Ivory vincitore di tre premi Oscar

Un tè con Mussolini di Franco Zeffirelli.

E solo Firenze poteva essere la protagonista (non solo la scenografia) degli scherzi e le supercazzole di Amici Miei di Mario Monicelli.

Come solo a Firenze si potevano ambientare i film tratti dai libri del fiorentino Vasco Pratolini (Cronaca familiare, Cronache di poveri amanti, Le ragazze di San Frediano, Metello) e di Leonardo Pieraccioni che in totale ambienta ben 5 film nel capoluogo toscano, da I laureati prima a Io e Marilyn. Altri comici prima di lui avevano come protagonista Firenze: A ovest di Paperino dei Giancattivi (Alessandro Benvenuti, Athina Cenci, Francesco Nuti – che poi girerà molti film nel cuore della città) e Ricomincio da tre di Massimo Troisi.

E, ultimamente, tra le vie di Firenze si è aggirato anche il professor Langdon, tratto dal romanzo di Dan Brown, Inferno interpretato da Tom Hanks e diretto da Ron Howard.

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