Dalla birra allo champagne

Un bicchiere per ogni occasione

Apparecchiare bene la tavola non è solo un’arte, ma anche un gesto di riguardo verso i nostri ospiti. Sia a casa che al ristorante i bicchieri sono spesso una complicazione  che è facile risolvere. Intanto i bicchieri in tavola devono essere sempre almeno due: uno per l’acqua e uno per il vino (o la birra).
Se il menu prevede l’abbinamento di più vini alle varie portate allora anche i bicchieri dovrebbero essere quelli più idonei alla degustazione dei diversi vini. Tuttavia in tavola non possono trovare posto più di tre bicchieri, massimo quattro se è previsto anche lo spumante.

Forme e dimensioni variano secondo l’utilizzo, senza regole troppo vincolanti, tra le tante tipologie di bicchiere, ecco alcuni consigli:

Birra

La scelta non è facile, dipende dalla quantità di birra da bere e dalla sua corposità. I bicchieri più usati vanno dalla classica pinta, al boccale ma possono anche avere forme differenti e semplici a cilindro oppure a tulipano.

Acqua

L’unico bicchiere che si è preso un po’ più di libertà è quello dell’acqua, che può variare di forma, genere e colore.  Dei tumbler, ovvero senza gambo, ed essendo quindi più bassi, andranno messi davanti a tutti gli altri.

Bicchiere da degustazione per il vino

Distillati, vini, liquori… tutte le degustazioni vengono esaltate dalla forma a calice, che permette di godere al meglio delle caratteristiche organolettiche delle bevande.

I vini bianchi o rosati giovani e freschi non richiedono bicchieri troppo grandi o con una bocca molta aperta per cogliere meglio i profumi classici dei vini bianchi. Un calice a tulipano, con la sua particolare svasatura è perfetto.

I vini rossi giovani si degustano anche nel calice detto Renano, a pancia larga per esaltare i profumi al naso.  

I vini rossi da invecchiamento, caratterizzati da profumi complessi, richiedono bicchieri più “panciuti”, come i ballon o i Borgogna, per consentire l’ossigenazione e lo sviluppo dei profumi.

Gli spumanti secchi (e lo champagne) richiedono un flûte, un calice stretto e più chiuso, per consentire lo sviluppo del perlage (le bollicine), e permettere una dispersione graduale dei loro delicati profumi.

Gli spumanti dolci prediligono invece i bicchieri a coppa, per diffondere velocemente la loro aromaticità. 

Per i vini dolci e passiti, il calice si fa più piccolo, detti a tulipano piccolo, anche per la minore quantità di vino che deve contenere e la forma è leggermente bombata, questo perché gli aromi si concentrino sul naso e la sensazione di stucchevolezza sia attenuata.

Flute

Classico calice per champagne, viene utilizzato anche per servire sparkling drink a base di spumante e frutta fresca (Bellini, Mimosa, Bellini, etc.). La sua forma esalta i vini, evita che si disperdano le bollicine e che il drink si scaldi tramite le mani, tenute lontano dal lungo stelo: bicchieri da cocktail dal design elegante e funzionale.