5 – 14 Ottobre 1582: i dieci giorni che non sono mai esistiti

Nel 1582 Papa Gregorio XIII emanò la bolla Inter Gravissimas con la quale introdusse la modifica del calendario che prenderà il suo nome, Calendario Gregoriano.

Fino ad allora era stato in vigore il Calendario Giuliano, introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C.

La modifica si basava sui calcoli fatti dall’astronomo e matematico polacco Niccolò Copernico che nel 1543 nel suo De Revolutionibus orbium coelestium aveva ricalcolato la suddivisione dell’anno solare. Da quel momento ogni anno avrebbe avuto 365 giorni, o 366 in caso di anno bisestile, raggruppati in dodici mesi con una durata variabile dai 28 ai 31 giorni.

 “Prescriviamo e comandiamo per quanto ri­guarda il mese di ottobre dell’anno 1582 che siano tolti dieci giorni, dal terzo gior­no prima delle none, al gior­no prima delle idi compresi ”

Il Calendario Gregoriano fu quindi introdotto il 4 di ottobre del 1582 e, per riallinearlo al Calendario Giuliano, fu necessario eliminare dieci giorni passando direttamente al 15 ottobre.

E dunque dal 5 al 14 ottobre nessuno nacque, nessuno morì. Non successe niente…

Perché iniziare nel mese di ottobre? Semplicemente perché era il mese con meno feste religiose e comportava il minimo di scompiglio per la Chiesa.

Firenze e la Toscana si ribellarono anche al Papa (non era una novità…) e fu costretta ad adottare il Calendario Gregoriano a partire dal 1 gennaio 1750, con ben 168 anni di ritardo su tutti gli altri.

Francesco di Lorena, Granduca di Toscana, stabilì che anche il Granducato si uniformasse ai molti paesi europei già allineati e che da quel momento il Capodanno si festeggiasse non più il 25 marzo – come era tradizione a Firenze – bensì il 1 gennaio.

Molti stati di religione “protestante” oltre a Cina e Turchia, aderirono alla riforma soltanto agli inizi del XX secolo.