Firenze visse nel 1905 un anno ricco di manifestazioni ed eventi che in qualche modo cambiarono uno stile di vita provinciale e borghese. Per festeggiare l’arrivo della primavera, vennero organizzati festeggiamenti straordinari: feste e mostre dei fiori, corse ai cavalli, spettacoli e serate di gala al teatro Niccolini e alla Pergola, una tombola popolare in piazza della Signoria, un grande ballo in maschera.
In questa gaia atmosfera spiccano le storie di due “regine”, nobile e scandalosa la prima; popolana e schietta la seconda.
LA REGINA DELLO SCANDALO
Luisa di Sassonia, principessa ereditaria del trono di Sassonia, figlia di Ferdinando IV di Toscana e della principessa Alice di Parma, non nacque a Firenze ma a Salisburgo, dove i suoi genitori vivevano in esilio dal 1859 dopo l’annessione del Granducato al Regno d’Italia.
Luisa andò in sposa, nel 1891 a Vienna, a Federico Augusto, erede al trono di Sassonia. Il matrimonio, inizialmente felice, durò dodici anni concludendosi con un divorzio che fece grande scalpore nelle corti europee del tempo, ma non stupì più di tanto. Figli a parte, la vita di Luisa, era sempre stata in mezzo a scandali e pettegolezzi, capricci e stravaganze. Fuggì da corte e girovagò tra Austria e Italia.
Era il 1905 quando, ospite nella villa di Montauto a Bellosguardo, incontra a Firenze il giovane compositore fiorentino Enrico Toselli. Lei ha 36 anni, bellissima e procace nonostante le sette gravidanze. Lui, anche se appena ventiquattrenne, celebre grazie alle romanze che scriveva fin dall’adolescenza, è un virtuoso del pianoforte e apprezzato concertista nei teatri di mezzo mondo.,
L’incontro fu fatale: lei principessa bella e chiacchierata, lui l’artista geniale: fu subito amore. Un amore contrastato e criticato, lo scandalo investì la vita di Toselli stroncandone la carriera.
Si sposarono a Londra, Luisa era incinta e il 7 Maggio del 1908 nacque Filiberto.
Il nuovo matrimonio non fu felice a lungo nel giugno del 1912 il divorzio tra i due fu legalizzato. Col senno di poi Toselli, scrive nella sua biografia: “Mi sono sposato e non avevo che ventiquattro anni. Non ho agito con riflessione e ho commesso una follia. Mi affidai soltanto al mio amore e a quello che mi dimostrava colei che adoravo”.
LA REGINA DEI MERCATI
Il 18 maggio 1905 arrivarono a Firenze, accompagnate dalle relative madri, le “regine dei mercati” Maria Nulli e Rosa Pio Ferro, proclamate vittoriose a Milano e a Torino. Quest’ultima, ventenne, lavorava nella macelleria paterna, e di lei, scrisse un cronista: “lo spettacolo quotidiano del sangue e della carne non le ha menomamente guastato il carattere che è uno dei più soavi…”.
Per i mercati fiorentini partecipò la figlia di un pizzicagnolo del Mercato Centrale di San Lorenzo, Rina Lucci, scolara delle leopoldine di soli quindici anni, dal viso ovale, i lineamenti morbidi e lo sguardo fiero.
Nessuno credeva che potesse vincere, non per l’età, ma perché non rappresentava l’altera bellezza italica, andando di moda in quel tempo, le altere e fredde donne del nord Italia.
Le tre bellezze parteciparono a feste e balli, e pure alla mostra delle botteghe illuminate del mercato, dove- raccontano le cronache – “la calca della folla era cosi tanta che i borseggiatori andarono a nozze”.
Dopo una selezione molto impegnativa, contrastata dalla graziosa ortolana di Milano, la splendida Rina Lucci vinse il titolo e, applauditissima tra due ali di folla, sfilò in abiti regali per le vie del centro di Firenze, al suono di una marcia trionfale. Al teatro della Pergola venne incoronata “Regina dei Mercati”, con una splendida corona arricchita dai gigli di Firenze.