L’Iris e i segreti di Renè le Florentin

L’arte del profumo e non solo… da Firenze a Parigi

Quando nel 1533 la quattordicenne Caterina de’ Medici andò in sposa al Duca d’Orléans, futuro re di Francia anch’egli quattordicenne, portò con sé alla corte francese il suo profumiere di fiducia Renato Bianco.

Con lui, la futura Regina portò anche la radice dell’Iris fiorentino, il giglio simbolo della città conosciuto anche come  “Giaggiolo” che a maggio macchia di viola i boschi intorno a Firenze, con la quale si ottiene il Talco fiorentino, una polvere aromatica usata per sbiancare la pelle del volto e profumare i tessuti.

La sovrana oltre a introdurre a corte l’uso di essenze e profumi portò grazie al suo profumiere, anche la moda dei guanti profumati, che lei usava spesso, e che Renè aromatizzava con un balsamo profumato che eliminava il cattivo odore dei guanti di pelle e manteneva profumata, idratata e liscia la pelle delle mani della regina.

René le Florentin, come venne chiamato dai parigini Renato Bianco, contribuì alla nascita di una miriade profumi e di novelli profumieri che aprirono botteghe in tutta Parigi per dedicarsi a una società desiderosa di “profumare di buono” e diventò sempre più ricco e potente, attirando odio e invidia a corte.

Tutti temevano le Florentin, i pochi che si erano messi sulla sua strada erano morti dopo indicibili sofferenze… I suoi nemici lo temevano per le sue arti “oscure”, di cui si servì anche la regina: fu lei a chiedere i guanti profumati imbevuti di veleno regalati a Jeanne d’Albret madre di Enrico IV, che ne provocarono la morte? Secondo la leggenda, fu lui a inventare un’essenza con la quale profumava la biancheria che, reagendo al calore del corpo e al sudore, diventava un potente acido, ustionando la pelle tra atroci sofferenze.

Le formule dei suoi profumi e delle sue colonie si sono perse nei secoli, tranne L’Eau de la Reine “l’Acqua della Regina”, un’acqua profumata a con essenze di agrumi con una predominanza di bergamotto di Calabria creata per Caterina.

La ricetta originale è a tutt’oggi custodita nel luogo dove fu creata: la spezieria del convento dei frati domenicani, poi diventata Officina Profumo di Santa Maria Novella ed è tutt’ora in produzione con il nome di Acqua di Colonia.