Firenze fu capitale d’Italia dal 1865 al 1870. Per accogliere degnamente il Re e il suo Governo, accompagnati da tutte le Istituzioni, il centro storico medievale fu completamente ridisegnato dall’architetto e urbanista Giuseppe Poggi. Si abbatterono interi quartieri, tracciando nuove strade; sorsero nuovi spiazzi (piazza della Repubblica) sventrando il cuore più antico, dove erano ubicati il Mercato Vecchio e il quartiere ebraico.
Per rendere ancora più moderna la città, fu deciso di creare tre Mercati al posto di uno (il Mercato Nuovo o della Paglia, sotto la Loggia del Porcellino). Il Mercato più grande sarebbe sorto in San Lorenzo.
L’architetto Giuseppe Mengoni, influenzato dalla Torre Eiffel e dalle Halles di Parigi, progettò il grande capannone in ghisa, ferro e vetro che ospita tuttoggi il più grande mercato all’aperto della città. Sorto in un’area prima occupata da quartieri antichissimi e un po’ malsani, una volta che furono abbattute diverse schiere di case, si dette vita ad un grande spazio aperto, la Piazza del Mercato Centrale, circondata da un ventaglio di bancarelle, negozi, botteghe, osterie, trippai, vinai…
Il Mercato, inaugurato nel 1874, fu progettato con grandi finestroni, grazie ai quali la luce vi poteva filtrare attraverso, dando così l’effetto di un mercato all’aperto. Qui ancora oggi fiorentini e stranieri vagano per visitare le sue ‘stradine’ interne che lo fanno sembrare un agglomerato di piccole botteghe, dove si possono trovare prodotti di ottima qualità “made in Toscana” e non solo.
Ed è qui che anche la trattoria Zà Zà, puntualmente, ogni giorno, dal 1977 si rifornisce di tutte le sue materie prime.