O Rosa, ma che l’ha chiuso l’acquaio ieri sera?  E sento un gran pisciolio d’acqua!

Quel “pisciolio d’acqua” era l’Arno che inondava Firenze… è così che inizia “L’alluvione”, un parlato con la voce tremula da menestrello Riccardo Marasco, scomparso agli inizi del 2016.
Chi di noi non ha mai provato a cantare e cantato in coro ” Teresina ‘un ti ci porto più…” una delle canzoni più conosciute dai fiorentini?
Ma Riccardo Marasco cantautore vernacolare, l’ultimo Menestrello di Firenze, di canzoni molto più belle, ironiche, sboccate o colte ne ha scritte, interpretate e cantate tante (oltre a La Teresina e L’alluvione, La lallera, La cacciata dal Paradiso di Adamo ed Eva, Signora Beatrice, La Capannuccia, Via Panicale).

L’album d’esordio, Firenze sboccata è datato 1969 e nasce dalle registrazioni dallo spettacolo presentato al Teatro degli Artigianelli di Firenze.
Musicista di solida formazione (cominciò a otto anni a studiare pianoforte e poi chitarra e musica antica) Marasco è stato anche un interprete acuto e colto della canzone medioevale e di quella religiosa. Grande concertista con la chitarra-lira barocca è stato anche cabarettista, attore in teatro e al cinema, cantastorie.

Marasco rimarrà sempre campione di una certa fiorentinità come dimostra il giovane comico Lorenzo Baglioni che spopola su web e social, con “Le ragazze dei locali” una parodia dello stornello “La Lallera”, che rispecchia l’attualità ma ha lo stesso sapore ironico della canzone originale.
Anche così si perpetua il ricordo di Riccardo Marasco.

“La mia unica passione era la voce, l’ironia è venuta in seguito, come corollario delle canzoni che sceglievo”.

Firenze lo avrà sempre nel cuore.

(…)
le ragazze di Monticelli
c’han la gabbia
e gli mancan l’uccelli
mentre quelle di Legnaia
e ce n’hanno a centinaia
e dammi la lallera…
le ragazze di Porta Romana
piglian solo chi è pieno di grana
mentre quelle di san Frediano
piglian quel che
gli capita in mano
e dammi la lallera…
le ragazze di borgo la croce
l’hanno un modo di fare veloce
mentre quelle di san Giovanni
te la fanno aspettare degli anni
e dammi la lallera…