Il 100° Giro d’Italia rende omaggio a Ginettaccio

Mercoledì 17 maggio il Giro n° 100, parte da Ponte a Ema, il paese dove è nato Gino Bartali.

Era il 7 Agosto 1908 quando un titolo in prima pagina de La Gazzetta dello Sport annunciava che la primavera successiva avrebbe organizzato il Giro d’Italia. Per arrivare a cento edizioni )mancano all’appello gli anni delle due guerre 15/18 e 40/44) ci sono voluti 109 anni, 68 vincitori e una squadra (Atala nel 1912). C’è chi il Giro l’ha vinto cinque volte (Binda, Coppi, Merckx), chi tre volte (Brunero, Bartali, Gimondi, Hinault), chi due (Galletti, Girardengo, Magni, Gaul, Anquetil, Balmamion, Indurain, Gotti, Savoldelli, Contador, Nibali) e chi soltanto una (tra questi il povero Pantani).

Come abbiamo già scritto in un’altra “News di Zà Zà”, ogni campione per vincere aveva una sua alimentazione segreta, e si nutriva con qualcosa di energetico e portentoso: zabaione per Alfredo Binda, frullato di verdura per Fausto Coppi…

Per Bartali, era tutto sbagliato, tutto da rifare… Lui, prima di salire in sella, si mangiava una robusta “fiorentina”, al sangue naturalmente.

Gino Bartali i suoi tre giri li vinse nel 1936, nel 1937 e la terza dieci anni dopo, nel 1946, dopo la lunga interruzione della guerra. Vinse anche due Tour de France, oltre a numerose altre corse fino al ritiro, nel 1956.

Bartali, oltre ad essere un campione delle due ruote, si distinse in quegli anni per il coraggio con cui collaborò per salvare dalla deportazione alcune famiglie. Nel corso dell’occupazione tedesca in Italia fece parte di una rete di salvataggio i cui leader erano il rabbino e l’arcivescovo di Firenze.

Usando la sua bicicletta per nascondere documenti falsi, salvò ottocento persone.

Per rendere omaggio a colui che più di altri ha scritto non solo la storia del Giro ma anche dell’Italia, il 5 maggio, giorno della sua scomparsa avvenuta nel 2000, si aprirà una “Settimana Rosa” a lui dedicata, con l’apertura permanente del Museo Bartali, e varie altre iniziative, tra cui la lettura di Racconti sulla sua vita(al circolo Acli) e la presentazione del libro ‘A colpi di pedale’ di Paolo Ranieri (al Museo).

Mercoledì 17 maggio alle ore 11.30, il “via” ufficiale dell’11.a Tappa del Giro, un tappone appenninico durante il quale si scaleranno 4 colli in sequenza senza tratti di pianura intermedi. Si tratta del Passo della Consuma, del Passo della Calla, del Passo del Carnaio e del Monte Fumaiolo, passando da Bagno di Romagna dove poi si tornerà per l’arrivo.